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lunedì 13 maggio 2013

Se muoio ammazzata, muoio da donna autodeterminata

Autodeterminazione. Cosa sarà mai?
Alla svelta, dalla Treccani on line, “autodeterminazione” in filosofia significa:

Atto con cui l’uomo si determina secondo la propria legge, in opposizione a ‘determinismo’, che assume la dipendenza del volere dell’uomo da cause non in suo potere. L’a. è l’espressione della libertà positiva dell’uomo e quindi della responsabilità e imputabilità di ogni suo volere e azione. Se tu sei la sola responsabile delle tue azioni e ti autodetermini, essere uccisa come può essere autodeterminazione?
Il suicidio è un atto di autodeterminazione. Incaricare qualcuno di ucciderti o praticarti un’eutanasia è autodeterminazione, anche se la legge non la riconosce come tale.
In effetti ho sempre polemizzato con l’obbligo di indossare le cinture di sicurezza o col diritto al suicidio: se voglio farmi male, è una scelta mia.
Ma ero una ragazzina. Poi mi hanno fatto capire che chi si fa male va a pesare sul bilancio del servizio sanitario pubblico e pure costringere altri a pagare perché tu vuoi fare il cazzone e buttarti dal balcone dell’albergo direttamente in piscina non è giusto né del tutto autodeterminante.
Pure ammazzarti e lasciare moglie e figli da soli è qualcosa di più dell’autodeterminazione.

Un assassinio è la somma, estrema sovradeterminazione.
Ci vuole veramente lo stretto indispensabile della logica per capire un concetto così banale
e per accorgersi di stare palesemente scrivendo una s..sciocchezza contraddittoria e priva di significato così, tanto per masturbarsi pubblicamente (masturbarsi, cito Woody Allen, è sesso con una persona che si ama e se ci si ama proprio esageratamente, al punto da credersi un fulcro, una droga, una sacerdotessa, ci si masturba pubblicamente per la gioia di comunicare urbi et orbi l’amor proprio smisurato).

Autodeterminazione a senso unico: i difetti sono vostri, io sono perfetta

Ma, dico io, come si fa a paragonare Carlo Giuliani alle donne uccise dai figli malati di mente?
Carlo Giuliani non è stato ucciso in quanto maschio. Al suo posto poteva esserci una donna, com'è già capitato a Giorgiana Masi.
Quando la vittima può essere indifferentemente uomo, donna, (e non intendo necessariamente eteorsessuali), minotauro, manticora o chimera, non è "femminicidio".
Il "femminicidio" non è un brand. Se qualcuno sta tentando di farcelo diventare, la colpa non è delle femministe (che non sono donniste, a proposito. Donnista è la Santanché. Se mi si dà della donnista lo si fa perché mi si vuole chiaramente e sfacciatamente insultare, sminuire, delegittimare, sovradeterminare. E io lo considero un insulto, anche perché so da dove viene e quanto disprezzo coli su chi appare tra i piedi sulla strada verso la fama).
Se adesso si arriva persino alla negazione del femminicidio solo per fare un dispetto puerile ad altre donne considerate "rivali" (la rivalità è tutta negli occhi delle malate di protagonismo che la vedono, quelle che la diffamazione subita da altre donne la chiamano "microfama", arrivando ad invidiarti persino quando il tuo nome è rubato e diffuso in rete accostato a gigantesche bugie e pestaggi virtuali con auguri di stupro di gruppo, e poi ti danno della diffamatrice senza uno straccio di base perché pensano che tanto tu non quereli e se lo fai sono già pronte a darti dell' "autoritaria"), vuol dire che il fondo è arrivato.
Femminicidio è la negazione sistematica della persona femminile attraverso violenza fisica, verbale, sociale. Femmicidio è l'assassinio fisico. In entrambi i casi connota una persecuzione, voluta o consequenziale, verso la donna (etero o lesbo o bisex o asessuata, neonata, bambina, ragazzina, adulta, anziana) in base ai ruoli che all'essere umano femminile sono stati imposti fin dalla notte dei tempi. Anche il ruolo di cura.
Da nessuna parte ho scritto o contato come femminicidio  il pazzo X che incontra la donna Y e la fa fuori in strada. Mi pare ovvio che il pazzo X non risponda delle proprie azioni e scelga la vittima a caso (tranne casi particolari perché non sono una sputasentenze. A me piace analizzare, ricevere e sono una possibilista).
Ho elencato madri uccise da figli con problemi psichiatrici perché quando un malato psichiatrico è abbandonato dallo Stato perché tanto c’è la mamma, cari miei e care mie, questo è pure un femminicidio annunciato.
In questo anno non ci sono stati pazzi X che abbiano ucciso donne Y.
Ci sono stati figli malati che hanno ucciso madri che facevano loro da infermiere obbligate.
Del resto la critica viene da chi ha dato per scontato che Vantaggiato avesse messo la bomba con il preciso scopo di fare vittime femminili, per non parlare dei casi di suicidi femminili fatti passare per femminicidi e corretti dopo l’invio di un mio messaggio.
Sì, perché evidentemente c’è chi sa scrivere ma non sa leggere.