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giovedì 16 febbraio 2012

La prima gallina che canta è quella che ha fatto l’uovo

diffamazione contro di me 15 febbraio 2012 dettaglio 2

Benissimo.
Chiediamoci perché ci sono pseudo querele per diffamazione che non vanno avanti e perché ci sono persone in attesa che vadano avanti, forse per dimostrare il capovolgimento della realtà ai propri danni?
Io attendo con ansia ma niente giunge, nessuna onesta e verosimile risposta.

Peccato, perché si potrebbe finalmente chiedere come mai qualcuno vada  in giro violando privacy altrui e diffondendo in giro notizie false.
Sarebbe utile a spiegare ad un po’ di persone la differenza tra un fake ed uno pseudonimo.
Il fake è un personaggio inventato, inesistente, con foto rubate a qualcun’altro. In pratica è un furto d’identità. Uno pseudonimo, invece, è un diritto legalmente riconosciuto, anzi, se si diffama una persona usando lo pseudonimo con il quale questa è riconosciuta, è comunque diffamazione.
Soprattutto, poi, se dietro quello pseudonimo ci sono foto originali, il numero di telefono dell’interessato e se tutti i suoi contatti sono a conoscenza della cosa.
Se adesso volessimo mettere a parte tutti gli utenti di Facebook di una persecuzione partita verso primavera 2010 e comprovata da copioso materiale, penso che si annoierebbero troppe persone.


E poi il succo della diffamazione aggravata, mi pare di ricordare (ma non sono un avvocato) è proprio spargere in rete, sotto gli occhi di moltissime persone delle insinuazioni fasulle su persone, con tanto di nome e cognome.
Grazie infinite. Era proprio ciò che spesso manca per motivare all’autodifesa!
Ah, dimenticavo: ci sono persone forti della propria onestà, che sanno di essere nel giusto e che non cedono alle intimidazioni. Ci sono persone che odiano la prepotenza e proprio se sottoposte a continua intimidazione e diffamazione, non tacciono ma reagiscono perché il diritto di ogni individuo non può essere calpestato.
In questi casi la cosa più grave sono i commenti di ingenui utenti che cadono nel messaggio diffamatorio e si lasciano andare a giudizi del tutto gratuiti di situazioni e persone che non conoscono.

È così che si quantifica la diffamazione: dai suoi effetti.

Tutto comincia con la convinzione di avere il diritto di colpire un privato cittadino perché osa contestare:
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Si arriva ad insinuare che quel cittadino abbia del marcio. Serve a togliergli credibilità.

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Si finge di ignorare le smentite e le risposte. Il tutto inframmezzato da sostituzioni di persona, chiusura di profili privati, chiusura di pagine pubbliche, clonazione di pagine private, diffusione di notizie false ed istigazione allo stalking da parte di gruppi di fedeli seguaci ma è troppa roba per metterla qui, la storia è complicata e la gente potrebbe scandalizzarsi.
Lasciamo un piccolo assaggio.

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Notare la foto della signora Hammill, che ci risulta essere originale.

Roberta Pesaro quella sera si trasformò, pare, passo per passo ma questo è un dialogo privato che non posso svelare. Vi dirò solo che era un uomo.

La diffamazione si misura dalle sue conseguenze, per esempio sugli assidui frequentatori della falsa pagina contro la violenza, tipo una vecchia conoscenza:

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Qui abbiamo una stupenda confessione del cyberbullismo subito dalla campagna contro la violenza dell’onorevole Paola Concia, dello strano diritto alla censura esercitato da questo gruppo di “poeti” e la giusta osservazione di un lettore non maschilista

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Difatti pare che, oltre a pagine varie chiuse e clonate a movimenti femministi, quel profilo fu chiuso almeno una quindicina di volte e che per oltre un anno Viviana Hammill venne privata del suo diritto all’esistenza su Facebook.

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Ogni tanto qualche normale utente si indigna, per fortuna


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Spiegazioni ignorate, ma forse si attendeva qualche smentita ufficiale, per mano di un avvocato, giusto?

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Diffamatori con identità fasulle che tentano di indurre alla diffamazione…

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Poi siamo alle minacce fisiche…

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Al delirio di chi vede questa Hammill ovunque e si crede impunito…

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Ancora delirio. Notare bene che gli shot non risalgono tutti allo stesso giorno ma erano commenti ad articoli della pagina Informare Per Resistere, avvenuti in assenza di suddetta signora Hammill, che veniva poi avvertita e si recava a prendere le distanze dalle accuse e dal fiume di insulti oppure riceveva le schermate da chi era presente.
Qui sotto la minaccia di prendere a sprangate questa, ormai resa famosa, signora Hammill.

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Addirittura la signora Hammill qui viene riportata come un “famoso fake di un politicante del PD”. A chi deve codesta fama, la signora in questione? Indovina indovinello…
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I misogini non sono tutti molto pratici di internet e lasciano spesso le bacheche aperte e PUBBLICHE, dove si possono rilevare le connessioni tra personaggi conosciuti, come le vecchie conoscenze Nuccio Gualano e Belinda Gatta, altri due personaggi immaginari.
Un gruppo di commentatori fisso e tristemente noto a chiunque abbia un blog ed osi scrivere un articolo vagamente in favore delle donne.
Qui sotto, poi, il capitano dell’armata misogina pubblicava sulla sua bacheca (aperta e pubblica) la finta foto del tarlo fisso, Viviana Hammill, spacciandola di nuovo per lesbica con la fissa per le ragazzine.

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Poi ancora “articoli” sui soliti blog clonati da gruppi femministi. Articoli, come dire, vagamente orientati ed offensivi dove negli shots da loro denunciati non si evinceva alcuna falsità ma i post avevano lo scopo di intimidire e di influenzare eventuali utenti, in modo da considerare la Hammill come un personaggio non credibile.

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Poi magari qualcuno ci spiegherà come si è permesso di raccontare in giro che la signora Hammill mentisse. Ci vogliono degli argomenti, delle prove, per smentire le menzogne.

A Natale 2010, perché si sa che i misogini non hanno mai impegni familiari ed hanno una vita triste e vuota, appariva questa splendida sostituzione di persona con tanto di commenti postati a nome altrui sulla solita pagina.

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E nella stessa giornata appariva questa nota, in cui il profilo vero di una persona scomoda veniva mostrato in giro come prova di un presunto travestimento e chissà che…


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Quindi addirittura fingersi una persona REALE per scrivere in suo nome cose che quella persona neppure pensa e farla passare, così, per una “nazifemminista, lesbica, misandrica” addirittura con una passione per le ragazzine minorenni, eccetera eccetera.
Se non è diffamazione questa…

Nel mezzo c’è moltissimo altro materiale.
Dai e dai poi la gente si stufa di essere molestata e magari qualche volta cede all’ira ed all’indignazione.
A noi non risulta affatto che la signora Viviana Hammill fosse un fake, né che fosse un politico, né che fosse impiegata nell’Istat, ma ormai in giro si pensa questo.
Ma sono cose che credo che i magistrati potrebbero capire, vero? Occhiolino

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