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giovedì 16 febbraio 2012

La costante diffamazione maschilista

15 febbraio 2012

Questa è la pagina falsa che ha rubato il nome e gli iscritti e poi causato la chiusura della prima vera pagina NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE e che tenta da due anni di mettere fuori gioco noi e tutti gli altri blog, siti e pagine in cui si parli di violenza sulle donne.
Oltre a dati completamente falsi, usano profili inventati come quelli di Lorella Tollastro, una donna inesistente, e Stefano Semplice.
Lorella Tollastro non si è mai cancellata dalle nostre pagine e non ha amiche perché Lorella Tollastro NON ESISTE.
Ne abbiamo già parlato in questo post, dimostrando la falsità di alcuni dei loro profili.
Noi considereremo come una diffamazione personale questi annunci e procederemo per legge, secondo il nostro diritto.
I contenuti vergognosi di una pagina che si chiama come la nostra ma che dipinge le donne come una massa di provocatrici, sfruttatrici, lo stupro e la violenza come un diritto maschile, sono sotto gli occhi di tutti.
Non fatevi ingannare dal numero degli iscritti, ottenuto con mezzi scorretti, come scorretto è ogni metodo o dato da loro usato allo scopo di negare l’esistenza della violenza sulle donne ed impedire la difesa di donne e bambini.
Ricordiamo che l’uso di identità fittizie, che la diffusione di concetti fasulli allo scopo di manipolare le masse sono REATI.
In quanto alle loro idee liberali, eccole qui:


Ghandi e Mussolini

E infine, ci seguono costantemente, capovolgendo le nostre stesse parole, i nostri stessi links.
Noi scrivevamo questo:
copiaoriginale15febbraio2012

E loro scrivono questo:
copiacarbone 15 febbraio 2012ed

Vergogna! Perché negano l’esistenza di donne realmente in pericolo di vita, capovolgendo la frittata, passando per vittime, fingono di essere contro ogni violenza, in realtà sono ferocemente contrari alle campagne contro la violenza sulle donne.
E qui il pensiero del loro fondatore:

misandria

che mente sapendo di mentire soprattutto quando passa concetti come questo:

Lorella Trollastro 13febbraio2012

E questo:

alcool e sesso

Dove suggerisce, per mezzo anche dei suoi profili femminili inventati, che la ragazza stuprata selvaggiamente nell’aquilano se la sia cercata e che l’istinto allo stupro negli uomini sarebbe naturale e provocato dalle donne, addirittura che lo stupro sarebbe opera di una donna!
Se noi davvero odiassimo gli uomini non ci indigneremmo perché costui o costoro osano dipingerli come una massa di sottobestie incapaci di dominare i propri istinti e naturalmente portati allo stupro.
Ancora colpevolizzazione delle vittime in una pagina in cui i pochi commenti di utenti reali sono costantemente imperniati sulla domanda “ma perché vi chiamate così e non cambiate nome?”. E ci fanno pena gli amministratori che si sono autocondannati a recitare la solita solfa ogni giorno per giustificare un nome che serve solo da "cavallo di Troia".

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