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domenica 24 ottobre 2010

Presidio di donne: no ai vigili censori| UDI Napoli

 

Appuntamento a Castellammare di Stabia
Lunedì 25 -Ore16,30 Palazzo Farnese (piazza Giovanni XXIII)
presidio di donne: no ai vigili censori


Il Sindaco Luigi Bobbio e la sua Giunta presentano in aula il nuovo regolamento di polizia urbana.
Tra le competenze da affidare ai vigili, è prevista nel nuovo regolamento quella del controllo dell'abbigliamento delle cittadine.

Insieme alla scacciacani e al fischietto, avranno in dotazione, il centimetro scacciasvergognate?
Quello che pare uno scherzo, la solita battuta da smentire il giorno dopo, è invece l'ultima trovata della politica.
E' così! Questo produce la politica: mentre le donne sono uccise e nessuno si cura di prevenire che una prossima donna sia vittima, mentre la terra è ferita dall'affarismo sui rifiuti, mentre le poche donne occupate perdono il lavoro, mentre la prevenzione delle gravidanze a rischio, in Campania, è passata dalla gratuità ai 50 euro per prestazione specialistica,
E' così che i politici stabiesi al potere, si comportano con la cosa pubblica: con l'occhio puntato al favore di altri capi, la  trasformano in luogo di velleità misogine.
Non si fa mai nulla per nulla! Il sindaco deve aver pensato che sollevare un polverone su minigonne e scollature, sarebbe stata una nuova diversione sulla completa latitanza del comune nelle competenze "di tutela della salute delle cittadine e dei cittadini", e che la diversione avrebbe poi detto chiaro e tondo "come si fa con le donne".
Gli altri capi hanno infatti risposto, e subito, offrendo un nuovo argomento al sindaco Bobbio: il controllo degli indumenti femminili è un passo verso il decoro pubblico e un passo ancor più decisivo nella prevenzione contro le violenze.
Ancora qualcuno, e non le donne, pensa che così possono essere trattate le brave studentesse, le cittadine consapevoli, le madri coraggiose della Campania. Si deve e si può, secondo alcuni capi politici, religiosi ed alcuni imprenditori; magari per non aggiungere preoccupazioni ad altri capi: quelli che non vogliono impiegare i fondi Europei, ben congrui e già disponibili, per fare un serio contrasto alle violenze sessuate, come il Governatore Caldoro.
Noi non diciamo "cose dell'altro mondo", diciamo che queste sono cose di questo pezzo di mondo, cioè il paese più misogino d'Europa.
Noi siamo donne nate per caso qui, ben coscienti che la terra è di chi la abita, cioè "di" noi con la nostra cultura. La politica, invece, la abita, la terra di tutte, ancora convinta di averne "più proprietà" e di avere proprietà anche sulle donne, come a casa.
Ci saremo mentre il Consiglio discuterà il regolamento per i vigili urbani, e sappiamo che la nostra attenzione farà la differenza. Per il momento, perchè sappiamo che chi si comporta forse a casa come nella Giunta, non lascerà mai perdere. Esattamente come noi, ma noi con le nostre buone ragioni!.


Udi di Napoli
Napoli,23/10/10
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Lettera aperta alle donne di Terzigno, al Sindaco Jervolino, al Ministro Prestigiacomo|UDI Napoli

 

udi303692Nessuna di noi può sentirsi rappresentata da poteri che irresponsabilmente hanno preparato la seconda invasione dei rifiuti in Campania.

La forza di opporre gesti responsabili alla cultura del buttare altrove ferendo la terra, è sommersa da prepotenze che, stentiamo a credere, sono guidate da ordini Istituzionali.

I gesti che compiamo e che compiono la maggioranza delle donne anche a Terzigno, sono quelli che mettono loro e noi dalla stessa parte: dalla parte della terra e del Vesuvio, patrimonio dell’umanità ed icona non retorica della nostra città.

Le cittadine e i cittadini lo dicono, da quando si era in tempo, prima della seconda invasione dei rifiuti, che non sono possibili miracoli senza l’impiego delle risorse. Le cittadine e i cittadini dicono da sempre e mentre si è ancora in tempo, che chi vuol fare la cosa giusta non può farlo guardando al tornaconto politico e affaristico immediato. Dopo un intero anno di inattività della Provincia di Napoli, proprietaria degli impianti di smaltimento, ognuno ha accumulato i suoi ritardi, colpevoli ed artefici dello sconforto nel quale è stata trasformata la lotta di coloro che vogliono salvare una terra, che è la terra.

Ci rivolgiamo a tutti coloro che ne hanno responsabilità, sostenute dal coraggio delle donne di Terzigno, e a tutti i cittadini che, a dispetto del tradimento subìto,  esprimono ragione ed insegnamento verso chi, pur disponendo dei poteri, non dimostra di avere né ragione né previdenza.

Porre fine a guasti più che trentennali, non è facile, ma cominciare subito si può.

Quando parliamo di guasti trentennali siamo consapevoli di rompere il silenzio sui costi pagati dalla Campania per lo “sviluppo di tutto il paese”, anche e soprattutto di quella parte da cui i capi ci guardano con sufficienza. Siamo pronte a pagare ancora, ma sappiamo di farlo per tutto il Paese.

Pagare le cose giuste, non per scavare, che non ha più, se mai ne ha avuto, senso: non vogliamo che sia preparata la terza e irreparabile invasione dei rifiuti per le strade Italiane.

La nostra terra scoppia, e la principale accusata di oggi, Napoli, deve imitare i nostri gesti responsabili.

E ci rivolgiamo al nostro Sindaco: da donna dovrà fare ad ogni costo l’atto che le compete e che la pone nella condizione di battersi per l’affermazione di un sistema civile e moderno nello smaltimento dei rifiuti.

Questo sistema, il ciclo integrato, prevede la separazione, il riuso, la riduzione a monte e la distruzione della parte residuale.

Subito coi mezzi che sono le nostre mani, con la nostra attività politica, per il giorno di domani 22 ottobre, continueremo a sostenere chiunque vada in quella direzione.

Invitiamo un’altra donne , il Ministro per l’ambiente, a rivedere concretamente la sua decisione che la pone in netta contrapposizione alla Commissione Europea che, in tempo utile, ha avvertito chi invece ha scelto l’immobilismo, sui rischi dell’apertura della discarica sul Vesuvio (patrimonio dell’Umanità), aperta oggi con prepotenza, indicando gli obblighi per l’attuazione del ciclo consumo-rifiuti sostenibile.

Concludiamo chiedendoci quando verranno quantificati i costi delle inadempienze, di oggi, seguite dalle prepotenze, di oggi, e delle aggressioni di oggi ai cittadini. Ci chiediamo quando quei costi verranno confrontati con quelli delle soluzioni ragionevoli attuabili da subito.

Noi vogliamo che domani 22 ottobre il Sindaco e il Ministro facciano i loro gesti responsabili , come noi che, non cedendo alla disperazione, compiamo i nostri.

Facciano i loro gesti contro la malafede e gli errori degli altri e dei loro uffici, li facciano cominciando da sé e singolarmente. Noi scegliamo di non subire l'attesa del miracolo.

Napoli 21/10/10

La Camera delle Donne

(UDI di Napoli, Arcidonna Napoli, Associazione Maddalena, Donnesudonne, Donne in nero NA, Associazione Febe, Giuriste Democratiche, Associazione Karabà. Coop. Eva, Associazione Salute donna, Udi di Portici, Self, Donne Medico, Associazione Pimentel, Comitato 194)

Le bufale anti-donna.5- La passera predatoria,gli alimenti. I miti dell’avaro padre indegno.1

image20Questa è la lettera di un figlio. Uno di quei figli che sono accuratamente scomparsi dai racconti strappalacrime dell’armata internettiana dei padri separati: un figlio abbandonato dal padre ad una madre per una esigua somma di denaro. Altro che le leggende sui mantenimenti miliardari per figli negati e le leggi femministe a tutela di befane succhiasoldi!
Anche questa lettera è stata da noi rinvenuta per caso su un sito al di sopra di ogni sospetto, ovvero sul  blog dell’avvocato Tiziano Solignani. Non un femminista e non sappiamo quale sia la sua collocazione nella moderna guerra tra i sessi alimentata da alcune associazioni, giacché pare del tutto impegnato a svolgere semplicemente il proprio mestiere.

Si possono chiedere gli arretrati del mantenimento?

Sono un ragazzo di 35 anni i miei genitori si sono separati nel 1979 e divorziati nel 1996 mio padre diede a mia madre una liquidazione di tredicimilioni di lire con clausula che piu nulla gli era dovuto. io finita la scuola media inferiore andai subito a lavorare per poter affrontare le difficoltà economiche famigliari visto che mia madre essendo malata e operata di due tumori non poteva lavorare, ma con sacrifici e amore e sempre riuscita a farmi crescere nei migliori dei modi. Mio padre ora in pensione si è risposato ha un figlio che circa dovrebbe avere 27 anni, nei miei confronti in tutti questi anni fin dalla nascita non e mai stato presente sia economicamente sia affettivamente nemmeno gli auguri di compleanno e comprensibile capire tutte le difficoltà che ho passato da adolescente, ora mi ritrovo disoccupato dopo quasi 20 anni di lavoro e con mia madre da accudire che percepisce una pensione minima, chiaramente il mio cuore mi dice che devo riuscire a fare il possibile per lei ma purtroppo economicamente non riesco a mantenerla e non riesco a mantenere me stesso. Potrebbe sembrare cattiva la mia domanda ma spero che sia comprensibile e cioè non posso chiedere a mio padre i danni morali e/o esistenziali per non avermi mai dato nemmeno un mantenimento da minorenne e chiedere gli arretrati di tutti questi anni?
Il diritto al mantenimento è imprescrittibile, ma secondo i giudici le rate mensili si prescrivono in 5 anni. Forse si può chiedere il risarcimento del danno per non aver mai effettuato visite o frequentato il figlio, che secondo i giudici è anche un dovere e non solo un diritto del padre separato, nei confronti dell’altro genitore e del figlio. Ci sono pronunzie su quest’ultimo punto, di cui parlo anche nel mio libro.
Prima di procedere, naturalmente, fai una valutazione di convenienza e fattibilità del recupero, perchè se tuo padre non ha sostanze aggredibili è inutile munirsi di un titolo.
22/09/2010 di Tiziano Solignani

Il chiodo più battuto dalla parte malsana del movimento per i padri è questo tristissimo luogo comune da bar. Assai praticato dai manovratori che sanno bene di conoscere i più bassi istinti di una nutrita percentuale di vittimisti, cresciuti senza il metro per rapportare se stessi al mondo circostante, quindi incapaci di riconoscersi colpe o responsabilità. Psichiatri e psicanalisti hanno fondato manuali interi sul risultato che un ego ipertrofizzato e deresponsabilizzato sin dall’infanzia conduca ad esemplari adulti convinti di meritare di più, di meritare, soprattutto, status symbol con i quali trionfare nell’asfissiante competizione maschile che viene spacciata per “capacità di fare squadra”. Altre spiegazioni non ci sono perché esemplari di “passera predatoria” sono rinvenibili solo all’interno dell’irreale tipologia di “strafiga stupida”, ovvero, senza generalizzare (perché non è nostra abitudine, noi siamo quelle abituate ad analizzare i particolari, per predisposizione antropologica), all’interno della tipologia della “aspirante velina/modella/soubrette/attricetta in cerca di calciatore e/o impresario/produttore/politicante”, ovvero un articolo plasmato proprio dalle mani maschili, approfittando di un’apertura che ha consentito la distorsione del concetto di “liberazione sessuale”.
La volontà che leggiamo chiaramente dietro la diffusione delle favolette sulle arrampicatrici sociali è mistificatoria, vittimistica e vendicativa allo scopo di marchiare l’intero genere femminile con un pregiudizio che non era valido neppure quando esisteva la “dote”, senza la quale, è notorio, alcuna donna poteva aspirare al matrimonio. Tutto questo serve a creare consenso intorno a leggi che hanno solo lo scopo di evitare la giustizia sociale, il sostegno al coniuge indigente e persino il risparmio massimo possibile sugli alimenti per quei figli il cui amore va forzato con sindromi false come la PAS ma per i quali meno di spende e meglio è.
La vita quotidiana reale e media, quella mollata a casa dai mariti da bar e da stadio e non abbellita dalla fantasia che fa diventare un pesciolino di mezzo chilo una carpa da otto chili e mezzo nei racconti dei pescatori davanti agli amici, offre tutt’altri esempi: donne che prestano denaro a compagni in difficoltà, amici o amanti approfittatori; donne che perdono la testa per “l’eroe sfortunato” o che davanti ad un poeta squattrinato alla Marius della tradizione letteraria romantica, si sentono altrettante Cosetta; donne che lavorano e conservano la propria indipendenza; donne che si arrangiano in mille lavoretti in nero, dalla sartoria alla produzione domestica di torte e biscotti per aiutare la famigliola a sbarcare il lunario; donne che dopo il divorzio non vedono una lira né un euro ed inseguono telefonicamente ex mariti e padri datisi alla macchia, eccetera, eccetera.
Insomma, quando l’età mentale tra le due controparti diverge, diverge anche la tendenza a raccontare una realtà favolistica e vittimistica che obnubili un quotidiano assai meno poetico e leggendario. Soprattutto, quando si comunica tra individui di pari maturità e realismo, spariscono quelli che sono solo STEREOTIPI.

Manuale di autodifesa dalla PAS| Dott. Andrea Mazzeo

 Più si delinea chiaramente anche all’opinione pubblica italiana, ancora inconsapevole davanti alla novità importata dagli USA, che la PAS è fondamentalmente uno strumento di tortura a favore dei pedofili, più diventano sospetti i tentativi di chi difende una sindrome immaginaria tanto deleteria. Un serio terapeuta dovrebbe seriamente temere la macchia che la difesa di tale aberrazione ascientifica è in grado di lasciare sulla sua reputazione. A questo proposito, ecco l’ultimo intervento dello psichiatra Andrea Mazzeo ai fini di una segnalazione all’ordine dei terapeuti che dovessero incautamente prestarsi alla diagnosi, non trattandosi di una malattia scientificamente riconosciuta.
Da conservare, da utilizzare in caso di necessità, da diffondere.

 

MANUALE DI AUTODIFESA DALLA PAS

Una buona idea che viene dalla Spagna.

   nopas2 In Spagna un  medico o uno psicologo che faccia la diagnosi di questa malattia inesistente può essere denunciato al rispettivo Ordine Professionale. Penso che sia un buon sistema per far cominciare a ragionare quei colleghi che continuano ad imperversare con diagnosi di malattie inventate.
    Sia il Codice Deontologico dei Medici sia quello degli Psicologi hanno norme che prescrivono ai rispettivi iscritti di attenersi alle conoscenze scientifiche correnti; non sono vincolanti, è vero, per cui è probabile che i primi esposti vengano archiviati; ma se arriva una pioggia di esposti a diversi Ordini Professionali forse qualcuno comincerà a preoccuparsi, e qualche sapientino di troppo ci penserà una decina di volte prima di sparare cazzate.
    L’esposto non è una denuncia ma solo una segnalazione ad un Ordine Professionale; ho chiesto un parere legale e non si corrono rischi di denuncia per calunnia o diffamazione; deciderà l’Ordine se procedere nei confronti del professionista o archiviare l’esposto.
    Per parte mia ho già segnalato questi comportamenti antiscientifici sia all'ordine dei Medici sia a quello degli Psicologi, nazionali.
    Questo il Codice Deontologico dei Medici:
    Art. 1 - 1° comma - Il Codice di Deontologia Medica contiene principi e regole che il medico-chirurgo e l'odontoiatra, iscritti agli albi professionali dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, di seguito indicati con il termine di medico, devono osservare nell'esercizio della professione.
    Art. 2 - 1° comma - L'inosservanza dei precetti, degli obblighi e dei divieti fissati dal presente Codice di Deontologia Medica e ogni azione od omissione, comunque disdicevoli al decoro o al corretto esercizio della professione, sono punibili dalle Commissioni disciplinari con le sanzioni previste dalla legge.
    Art. 4 - 2° comma - Il medico nell’esercizio della professione deve attenersi alle conoscenze scientifiche ...
    Questo il Codice Deontologico degli Psicologi:
    Articolo 1 - 1° comma - Le regole del presente Codice deontologico sono vincolanti per tutti gli iscritti all’Albo degli psicologi.    Lo psicologo è tenuto alla loro conoscenza, e l’ignoranza delle medesime non esime dalla responsabilità disciplinare.
    Articolo 3 - Ultimo comma - Lo psicologo è responsabile dei propri atti professionali e delle loro prevedibili dirette conseguenze.
    Articolo 5 - 1° comma - Lo psicologo è tenuto a mantenere un livello adeguato di preparazione professionale e ad aggiornarsi nella propria disciplina.
    Fin qui quello che ho individuato io come possibili violazioni dei rispettivi Codici Deontologici; per opportuna conoscenza possono essere reperiti ai seguenti indirizzi:
Medici: http://portale.fnomceo.it/PortaleFnomceo/showVoceMenu.2puntOT?id=5
Psicologi: http://www.psy.it/codice_deontologico.html
    Per comodità riporto anche gli indirizzi dei rispettivi Ordini Professionali:
    Ordini dei Medici: sono organizzati per Provincia
AGRIGENTO - Via Picone n.8 - CAP 92100
ALESSANDRIA - Corso F. Cavallotti n.15 - CAP 15100
ANCONA - Via M. Buonarroti n.1 - CAP 60125
AOSTA - Corso Lancieri n.5 - CAP 11100
AREZZO - Viale Giotto n.134 - CAP 52100
ASCOLI PICENO - Piazza Matteotti n.12 - CAP 63100
ASTI - Via Goito n.12 - CAP 14100
AVELLINO - Via Circumvallazione n.101 - CAP 83100
BARI - Via G. Capruzzi n.184 - CAP 70126
BELLUNO - Viale Europa n.34- CAP 32100
BENEVENTO - Viale Mellusi n.168 - CAP 82100
BERGAMO - Via G. Manzù n.25- CAP 24122
BIELLA - Via Malta n.3 - CAP 13900
BOLOGNA - Via Giovanna Zaccherini Alvisi n.4 - CAP 40138
BOLZANO - Via Alessandro Volta n.3/4 - CAP 39100
BRESCIA - Via Lamarmora n.167- CAP 25124
BRINDISI - Viale P. Togliatti n.42 - CAP 72100
CAGLIARI - Via Dei Carroz, 14 - CAP 09131
CALTANISSETTA - Via E. Medi n.1 - (C. P. 215) - CAP 93100
CAMPOBASSO - Corso G. Mazzini n.129 - CAP 86100
CASERTA - Parco Gabriella Lotto B - Sc. F - CAP 81100
CATANIA - Lungomare Ruggero Di Lauria n.81 - CAP 95127
CATANZARO - Via L. Settembrini n.8 - CAP 88100
CHIETI - Via Spezioli n.56 sc. L - CAP 66100
COMO - Via M. Masia n.30 - CAP 22100
COSENZA - Corso D' Italia n.44 - CAP 87100
CREMONA - Via Palestro n.66 - CAP 26100
CROTONE - Viale Regina Margherita 5 - CAP 88900
CUNEO - Via Mameli n.4 bis - CAP 12100
ENNA - Via Leonardo da Vinci n.7 - CAP 94100
FERMO - Corso Cavour n.71 - CAP 63023
FERRARA - Piazza Sacrati n.11 - CAP 44100
FIRENZE - Via G. C. Vanini n.15 - CAP 50129
FOGGIA - Via V. Acquaviva n.48 - CAP 71100
FORLI'-CESENA - Viale D. Bolognesi n.19 - CAP 47100
FROSINONE - Via Fosse Ardeatine n.101 - CAP 03100
GENOVA - Piazza Della Vittoria n.12/4 - CAP 16121
GORIZIA - Via Brigata Casale n.19 scala B - CAP 34170
GROSSETO - Via Papa Giovanni XXIII n.37 - c/o centro comm. "Di Gorarella" - CAP 58100
IMPERIA - Via Cascione n.7 - CAP 18100
ISERNIA - Via Pio la Torre n.28/30 - CAP86170
L'AQUILA - Via XX Settembre n.10 CAP 67100
LA SPEZIA - Via Vittorio Veneto n.165 - CAP 19100
LATINA - Piazza Celli n.4 - CAP 04100
LECCE - Via N. Sauro n.31 CAP 73100
LECCO - C.so Martiri della Liberazione n.86 CAP 23900
LIVORNO - Via Michon n.8 - CAP 57126
LODI - Via della Codignola n.27 - CAP 26900
LUCCA - Via Guinigi n.40 - CAP 55100
MACERATA - Via Famiglia Palmieri, n.6/12
MANTOVA - Via Pomponazzo n.50 - CAP 46100
MASSA CARRARA - Via Cucchiari n.8 - CAP 54033
MATERA - Via Roma n.71 - CAP 75100
MESSINA - Via Bergamo Is.47/A - CAP 98123
MILANO - Via Lanzone n.31 - CAP 20123
MODENA - Piazzale Boschetti n.8 - CAP 41121
MONZA E BRIANZA - Via Passerini n.6 - CAP 20052 Monza
NAPOLI - Piazza Torretta n.9 - CAP 80122
NOVARA - Via Torelli n.31/A - CAP 28100
NUORO - Via Gramsci n.59 - CAP 08100
ORISTANO - Via Canalis n.11 - Cap 09170
PADOVA - Via S. Prosdocimo n.6/8 - CAP 35139
PALERMO - Via Rosario da Partanna n.22 - CAP 90146
PARMA - Borgo Al Collegio Maria Luigia n.17 - 43100
PAVIA - Via Ludovico il Moro n.31 - CAP 27100
PERUGIA - Via Settevalli n.131 - CAP 06129
PESARO - URBINO - Galleria Roma - scala D - CAP 61100
PESCARA - Via dei Sabini n.102 - CAP 65127
PIACENZA - Via S. Marco n.27 - CAP 29100
PISA - Via Battelli n.5 - CAP 56127
PISTOIA - Viale Adua, n.172 - C A P 51100
PORDENONE - Viale Grigoletti n.14 - CAP 33170
POTENZA - Via IV Novembre n.46 CAP 85100
PRATO - Via Viareggio n.10- CAP 59100
RAGUSA - Via G. Nicastro, n.50 - CAP 97100
RAVENNA - Via A. De Gasperi n.19 - CAP 48121
REGGIO CALABRIA - Via Sant'Anna II Tronco - Località SpiritoSanto - CAP 89128
REGGIO EMILIA - Via Dalmazia n.101 - CAP 42100
RIETI - Via Viscardi n.l6 - CAP 02100
RIMINI - Via Flaminia n.185/B - "Complesso L.B.Alberti" - CAP 47900
ROMA - Via G.B. De Rossi n.9 - CAP 00161
ROVIGO - Via Silvestri n.6 - CAP 45100
SALERNO - Via SS. Martiri Salernitani n.31 - CAP 84123
SASSARI - Via Cavour n.71 - CAP 07100
SAVONA - Via S.Lorenzo n.3/6 - CAP 17100
SIENA - Piazza Fabio Bargagli Petrucci n.18
SIRACUSA - Corso Gelone n.l03 - CAP 96100
SONDRIO - Via Trento n.68 - CAP 23100
TARANTO - Via Crispi n.107 - C.A.P. 74100
TERAMO - Via Brigiotti n.12 sc. A - CAP 64100
TERNI - Via D. Bramante, 3/D - CAP 05100
TORINO - Via Caboto n.35 - CAP 10129
TRAPANI - Via Riccardo Passeneto n.69 - CAP 91100
TRENTO - Via Valentina Zambra n.16 - CAP 38100
TREVISO - Via Risorgimento n.11 - CAP 31100
TRIESTE - Piazza Goldoni n.10 - CAP 34122
UDINE - Viale A. Diaz n.30 - CAP 33100
VARESE - Viale Milano n.27 - CAP 21100
VENEZIA - Via Mestrina n.86 Mestre - CAP 30172
VERBANO CUSIO OSSOLA - Piazza Aldo Moro n.5 CAP 28921 Verbania
VERCELLI - Corso Magenta n.1 - CAP 13100
VERONA - Via San Paolo n.16 - CAP 37129
VIBO VALENTIA - Via Nino Bixio n.2 - CAP 89900
VICENZA - Via Paolo Lioy n.13 - CAP 36100
VITERBO - Via Genova n.48 - CAP 01100
      Ordini degli Psicologi: sono organizzati per Regione
VAL D'AOSTA: Via Vevey n 19/a - 11100 - AOSTA
PIEMONTE: Via S. Quintino, 44-46 - 10121 - TORINO
LOMBARDIA: Corso Buenos Aires, 75 - 20124 - MILANO
LIGURIA: Via XX Settembre 37/5 - 16121 - GENOVA
VENETO: Via D. Manin, 4 - 30174 - MESTRE (VE)
FRIULI: Piazza N. Tommaseo n.2 - 34121 - TRIESTE
TRENTINO: Via San Pietro, 62 - 38122 - TRENTO
ALTO ADIGE: Cesare Battisti 1/A Straße - 39100 - BOZEN
EMILIA ROMAGNA: Strada Maggiore, 24 - 40125 BOLOGNA
TOSCANA: Via Panciatichi, 38/5 (Firenze Nova) - 50127 - FIRENZE
MARCHE: Corso Stamira 29 - 60122 ANCONA
UMBRIA: Via Campo di Marte, 6/b – 06124 - PERUGIA
LAZIO: Via Flaminia, 79 - 00196 - ROMA
ABRUZZI: Via Eusanio Stella 17 - 67100 - L'AQUILA
MOLISE: Via Cardarelli, 23 - 86100 CAMPOBASSO
CAMPANIA: Piazzetta Matilde Serao 7 - 80132 - NAPOLI
BASILICATA: Via della Chimica, 61 - 85100 POTENZA
PUGLIA: Via F.lli Sorrentino, 6 - 70126 - BARI
CALABRIA: Via F. Acri, 81 - 88100 CATANZARO
SICILIA: Viale Francesco Scaduto, 10/b - 90144 - PALERMO
SARDEGNA: Via S. Sonnino 33 - 09125 - CAGLIARI
    Credo sia consigliabile inviare l'esposto sia all'ordine locale (provinciale per i Medici e Regionale per gli Psicologi) sia, per conoscenza, anche ai rispettivi Ordini Nazionali; credo anche sia opportuno inviarlo per raccomandata.
    Questi gli indirizzi degli Ordini Nazionali:
- Per i Medici: FNOMCeO - Piazza Cola di Rienzo 80/A - 00192 Roma
- Per gli Psicologi: Consiglio Nazionale Ordine Psicologi - Piazzale di Porta Pia, 121 – 00198 Roma
    L'esposto potrebbe essere composto secondo questo schema:
    SCHEMA DI ESPOSTO ALLORDINE DEI MEDICI
    Al Presidente    dell'Ordine dei Medici di ....
    p. c. Al Presidente Nazionale della FNOMCeO (o dell'ordine degli Psicologi)
    Il/la sottocritto/a .............................................    segnala alla SV che il Dr ........................... nello svolgimento della perizia per affidamento di minori, effettuata il ................ nel procedimento pendente presso il Tribunale dei Minori di ...................., ha formulato la diagnosi di sindrome di alienazione genitoriale nei confronti del minore (o dei minori) e del sottoscritto genitore.    Poiché tale presunta malattia non esiste nelle classificazioni scientifiche internazionali (DSM ed ICD) si segnala a codesto spett.le Ordine Professionale quanto sopra qualora ravvisi nel comportamento del Dr ................... summenzionato profili di violazione del Codice Deontologico professionale, nello specifico degli Artt. 1, 1° comma; 2, 1° comma e 4, 2° comma.
    Chiede di venire informato/a dell'esito del presente esposto.
    SCHEMA DI ESPOSTO ALL’ORDINE DEGLI PSICOLOGI
    Al Presidente    dell'Ordine degli Psicologi della Regione ...
    p. c. Al Presidente Nazionale dell'ordine degli Psicologi
    Il/la sottocritto/a .............................................    segnala alla SV che il Dr ........................... nello svolgimento della perizia per affidamento di minori, effettuata il ................ nel procedimento pendente presso il Tribunale dei Minori di ...................., ha formulato la diagnosi di sindrome di alienazione genitoriale nei confronti del minore (o dei minori) e del sottoscritto genitore.    Poiché tale presunta malattia non esiste nelle classificazioni scientifiche internazionali (DSM ed ICD) si segnala a codesto spett.le Ordine Professionale quanto sopra qualora ravvisi nel comportamento del Dr ................... summenzionato profili di violazione del Codice Deontologico professionale, nello specifico degli Artt. 1, 1° comma; 3, ultimo comma e 5, 1° comma).
    Chiede di venire informato/a dell'esito del presente esposto.
pubblicata da Andrea Mazzeo il giorno giovedì 21 ottobre 2010 alle ore 0.14
Fonte: http://www.facebook.com/note.php?note_id=454610702759