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lunedì 18 ottobre 2010

Le bufale anti-donna.4- Solo bravi papà? Solo cattive mamme?

cfu0027l Madri degeneri, padri esemplari che non vivono senza i propri pargoli. è sempre così? Il martellamento mediatico necessario all’approvazione del deleterio ddl 957, soprannominato “condiviso-bis” ma che meriterebbe maggiormente il soprannome di “condiviso forzato”, non prevede cattivi padri. I cattivi padri sono stati censurati dai mass media, sono in via di estinzione mediatica. Per trovarne ancora qualcuno ci si deve addentrare nelle foreste del Borneo dei forum femminili, dove, tra tantissimi interventi dei soliti maschilisti travestiti da donne o da padri colpiti da ingiustizie a catena (alcune delle quali impossibili per legge), con un po’ di fortuna si possono trovare anche testimonianze autentiche sul sempre più raro “padre sfaticato e assente” che non siano state sostituite dai dogmi sui padri esemplari, talmente miracolosi da essere persino in grado di allattare i propri figli neonati meglio delle stesse mamme.

Ricordiamo sempre, per non offendere la sensibilità di padri che sono esemplari per davvero, che questa campagna così aggressiva in favore di leggi così squilibrate è stata voluta da un numero limitato di soggetti e di associazioni, alcune delle quali decisamente discutibili per molte delle loro scelte.

Siamo convinte che i padri migliori siano proprio quelli che non trovano mai nessuno che voglia davvero rappresentarli. La sensazione è che chi più urla, più vuole fare scena magari allo scopo di ottenere, chissà, ruoli interessanti nello smantellamento delle strutture socio-assistenziali pubbliche che lo Stato sta portando avanti in favore di privati. Speriamo di sbagliarci. Le privatizzazioni, finora, hanno solo messo contribuito alla trasformazione dei “cittadini” in “ consumatori”…

Le bufale anti-donna. 3 – La lobby dei papà che mangia alla Caritas. E le mamme separate dove mangiano?

part6_4 Su questo argomento abbiamo rinvenuto un  leggero divario di vedute tra gli estremisti fanatici del movimento pro-padre e anti-donna e i padri separati più moderati e disposti ad ammettere realtà alternative.

Insomma, ma è proprio vero che le ex mogli fanno il bagno nei soldoni degli ex mariti che finiscono sotto i ponti? Ovviamente no ma è assolutamente vitale che gli italiani si convincano che sia così. è vitale che sia così perché, piuttosto che attaccare il caro-affitti, la svalutazione del potere di acquisto degli stipendi, la disoccupazione, la difficoltà che le donne riscontrano nel trovare e mantenere un lavoro se madri, alcuni ex mariti preferiscono cercare i mezzi per evitare di pagare alimenti o costosi mantenimenti per i figli e per evitare di lasciare la casa (che non è affatto detto sia pagata dal loro) all’ex coniuge.

è ovvio che in due si risparmino le spese. è ovvio che tornare ad abitare da soli significhi vedersi raddoppiate le uscite e dimezzate le entrate. è ovvio che allevare figli di questi tempi sia diventato un lusso per tutti.

Chi ha colpa di tutto questo? Le donne, le donne e solo le donne.

E invece…

Le bufale anti-donna.2 – La scomparsa dell’antico “farabutto” in favore delle madri degeneri. Figli abbandonati.

 

nim-vr148 Il movimento mediatico dei padri (di cui abbiamo trattato a scopo illustrativo nell’introdurre la nostra campagna di debunking  o confutazione delle bufale anti-donna nel primo paragrafo che trovate qui )  tiene molto a dimostrare che la figura materna sia stata sopravvalutata a svantaggio di quella paterna. Ci tiene al punto da favorire la diffusione su larga scala di testimonianze negative sui comportamenti femminili e la scomparsa delle testimonianze negative sulla figura genitoriale maschile. Queste testimonianze su madri degeneri potrebbero essere esagerate o strumentali ma, di certo, molto di rado sono smentite dalle dirette interessate. Le mamme sembrano trovare ben poco spazio in rete, ultimamente. La rete stessa è invasa da siti che parlano di paternità. Lo scopo è quello di ammaestrare l’opinione pubblica e creare un “luogo comune” e difatti, nonostante l’esperienza ci  ponga di continuo davanti a tutt’altra realtà, non si contano più gli uomini e le donne stesse che si battono in difesa dei diritti dei padri, convinti che le “stronze” siano molto più diffuse di quanto non siano davvero.

Non c’è altrettanta difesa delle madri che hanno fatto di tutto per favorire un buon rapporto tra ex mariti e figli ma che sono state, invece, abbandonate alla loro sorte, prive di supporto economico e di collaborazione educativa.

Che fine hanno fatto queste madri? Crollate nelle ultime pagine dell’indicizzazione di Google? Censurate da televisioni, quotidiani e riviste? Verosimilmente sono state abbandonate alla loro solitudine e non hanno il tempo né i mezzi per sfogare la propria rabbia su internet.

Perché quella pagina si chiama No Alla Violenza Sulle Donne?

 

Ovviamente, non parliamo della prima pagina nata in ordine di tempo, creata da un uomo non maschilista che ha fondato un’associazione no profit di volontariato (che non prende soldi dalle tasse ma si autofinanzia con iniziative e donazioni private) e che con questa pagina ha voluto aderire alla campagna di Amnesty International contro la violenza sulle donne anche allo scopo di creare sportelli assistenziali antiviolenza. Non parliamo neppure della nostra, ovviamente, perché anche noi, come la prima pagina, ci occupiamo sul serio di violenza sulle donne.
Parliamo di quella famigerata. Quella nata dopo la prima ma con molti più iscritti, ottenuti con metodi di “marketing” sleale, cioè decine e decine di profili falsi, soprattutto di donne dalle foto irreali, patinate, volti di modelle, spesso famose, spesso in bikini, in pose sexy, occhieggianti ed inclini al flirt, che chiedono l’amicizia a migliaia di contatti e poi chiedono agli iscritti di aderire ai gruppi ed alle pagine da loro suggerite.
Parliamo di quella che di violenza sulle donne si occupa ben poco e che, al contrario, si occupa moltissimo di atti di violenza commessi da donne, si occupa di ex mariti, che sono sempre buonissimi, dolcissimi, innocentissimi, colpiti da false denunce fatte dalle loro ex signore, spremuti economicamente come limoni da donnacce avide e frivole e magistrati complici ed ai quali verrebbe impedito di vedere i figli per pura vendetta sempre da queste donnacce crudeli che non si sa mai perché li torturino così.
Parliamo di quella che contesta e capovolge i dati sulla violenza negando la violenza di genere, attribuendo le colpe dei suicidi maschili alle donne.

giordano4edQuesta è la notizia della morte di un pover’uomo, stroncato da cause naturali, di cui comprendiamo la sofferenza e la triste sorte ma la sua vicenda è strumentalmente riproposta di continuo da Aprile 2009 ed usata allo scopo di attaccare le donne.


Parliamo di quella in cui non c’è mai una parola buona per le donne uccise (anzi, riporta molto di rado notizie di donne uccise e solo perché, come ho già scritto in precedenza, sanno di essere osservati e di dover “filare dritto” per un po’ e le notizie vengono “riequilibrate” da commenti che insinuano che la colpa del femminicidio sia sempre della donna che ha provocato l’uomo).

Le bufale anti-donna.1- Solo le madri alienano i figli ai bravi papà? Seconda testimonianza.

GR128%20-%20Vincent%20van%20Gogh%20-%201853-1890%20-%20Sorrow%20-%201882 Come abbiamo già illustrato in questo post, procede la raccolta di testimonianze femminili allo scopo di riportare alla realtà  un’informazione fuorviata dalle leggende metropolitane alimentate da movimenti per il padre e movimenti maschilisti allo scopo di screditare il genere femminile e sminuire la figura materna.
Tutto questo lamentarsi a proposito di madri che negherebbero ai padri gli incontri con i figli è reale? Non neghiamo l’esistenza anche di donne cariche di rancore per avere subito un tradimento e pronte a riversare, ingiustamente, tutta questa rabbia sui figli allo scopo di inimicare loro il padre ma non dimentichiamo neppure che il tradimento della partner è il tradimento dell’intera famiglia, dei voti matrimoniali e degli stessi figli ed è il motivo principale della genesi del rancore filiale, almeno fin quando i figli non hanno l’età per elaborare la situazione in modo più adulto. Insomma, cari papà presunti alienati, ricordate che avete delle responsabilità anche voi, che troppo spesso la maggioranza degli uomini elude, aspettandosi l’eterna impunità.
Le numerose testimonianze, anche dirette, che abbiamo raccolto anche dalle dichiarazioni di operatrici di Telefono Rosa raccontano una realtà di ex mariti e padri che spariscono  e divengono improvvisamente nullatenenti per non versare alcuna somma all’ ex famiglia, padri che si allontanano per creare nuove famiglie con compagne più giovani e che si disinteressano al nucleo formato in precedenza, lasciando dietro le proprie di sé madri single con tutto il peso sulle spalle ed il solo aiuto delle famiglie di origine (quando ci sono).
Una costante di cui si parlava negli anni scorsi, quando ancora era facile imbattersi in lamentele femminili, è l’abitudine a “comprare i figli” approfittando della maggiore disponibilità di risorse economiche che spesso hanno gli ex mariti.
Togliere un figlio ad un padre è tremendo, lo sappiamo, ma non tutti i padri sono ugualmente sensibili e presenti, purtroppo. Ce ne sono di quelli che hanno scarso interesse nella prole anche quando sono ancora coniugati e potrebbero godersela, ma togliere un figlio alla madre, nella stragrandissima maggioranza dei casi significa ucciderla e questo i male intenzionati lo sanno bene.
Mara, una donna sola, un dramma, una richiesta di aiuto | Il vaso di Pandora

Le bufale anti-donna. 1- Solo le madri alienano i figli ai bravi papà? Prima testimonianza


   sorrow Ci sono scollamenti tra propaganda e realtà che non investono più solo il rapporto tra politica e società ma anche altri campi del quotidiano. Un agguerritissimo movimento per i padri separati, in cui sono confluiti movimenti maschilisti e movimenti per genitori separati, si è coagulato intorno ad un’associazione di associazioni (Adiantum) che comprende anche preesistenti associazioni contro i “falsi abusi” (ovvero accuse di pedofilia e abuso fisico e psicologico su donne e bambini denunciate come parziale bufala, cioè come false nella maggior parte dei casi).
Questo movimento ha invaso internet e Facebook con una propaganda virale ed energica caratterizzata da alcune costanti positive e negative.
Come costanti positive rileviamo:
  • la rivendicazione dei diritti paterni, di una maggiore considerazione per la figura del padre;
  • la denuncia per lo stato di disagio economico e psicologico in cui molti padri cadono in seguito a separazioni particolarmente combattute ed onerose;
  • la richiesta di forme di tutela quantomeno paritarie che garantiscano il rapporto continuativo con la prole (cosa comprensibilissima ed accettabile qualcosa ci siano le condizioni giuste perché ciò avvenga).
Come costanti negative dobbiamo denunciare, purtroppo, gli effetti dell’influsso dei movimenti neo-maschilisti, che stanno generando nuove ingiustizie verso la figura femminile: