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lunedì 27 settembre 2010

Cos’è la PAS? In breve…

nopas2 Se ne sente parlare, se ne legge in giro. A dire il vero, le voci contrarie sono ormai ridotte ad un farfuglio dacché, curiosamente, i detrattori della PAS sono sempre più ignorati dai mass-media convenzionali e stanno scivolando tra le pieghe dell’indicizzazione di Google, nonostante nel resto del mondo (eccetto che in Brasile) la falsa sindrome sia rigettata dagli ambienti scientifici internazionali come una teoria tutt’altro che comprovata, ritenuta responsabile di aver fatto notevoli danni negli USA, dov’è stata inventata ed adottata quasi esclusivamente da aspiranti ex mariti nelle cause di divorzio.

Associazioni come Adiantum si sono schierate nettamente a favore della PAS, di cui sostengono l’ammissione nell’iter-processuale divorzile attraverso la presentazione del ddl 957 (firmato PdL) integrato con il ddl 2209 (a firma della leghista Lussana) che riguardano il cosiddetto “ affido condiviso-bis” (se ne parla ampiamente, noi condividiamo le preoccupazioni esposte da Femminismo a Sud  qui) .

Questo ottimo articolo rinvenuto su un numero dell’Observer UK, riassume in breve e con estrema chiarezza la discussa falsa sindrome e la storia del suo ideatore.

Buona lettura.

Dr Richard A. Gardner

Psichiatra infantile che sviluppò la teoria della Sindrome di Alienazione Parentale.

Sabato, 31 Maggio 2003

Richard Alan Gardner, psichiatra nato a New York il 28 Aprile 1931; MD 1956; sposato due volte (un figlio maschio, due figlie femmine); Morto a Tenafly, New Jersey, il 25 Maggio 2003.

 

In una disputa combattuta per la custodia di minori, avvenuta nei sobborghi di Pittsburgh qualche anno fa, tre ragazzini implorarono il tribunale minorile di non forzarli a continuare la frequentazione con il loro padre perché, dissero, era fisicamente abusivo nei loro confronti. Piuttosto che credere ai ragazzi, il giudice fece affidamento sulla testimonianza di un esperto nominato dal padre, un professore di psichiatria clinica della Columbia University, Richard A. Gardner.

Gardner asserì che i ragazzi stessero mentendo come risultato di un “lavaggio del cervello” ad opera della loro madre e raccomandò qualcosa che lui chiamava “la terapia della minaccia”. Essenzialmente, ai ragazzi Grieco fu detto che avrebbero dovuto essere rispettosi ed obbedienti nelle loro visite al loro padre e che se non lo fossero stati la madre sarebbe finita in prigione. Poco dopo, il sedicenne Nathan Grieco, il maggiore dei fratelli, si impiccò nella sua camera da letto, lasciando dietro di sé un diario in cui aveva scritto che la vita era diventata un “tormento senza fine”.  Sia la corte che Gardner non ammisero mai i propri errori persino dopo il suicidio, e fu solo dopo un esposto sul quotidiano locale che le disposizioni per la custodia per i due ragazzi sopravvissuti furono cambiate.

La “terapia della minaccia” era parte di una più ampia teoria gardneriana conosciuta nei tribunali  preposti al diritto di famiglia in tutti gli Stati Uniti come “Sindrome di Alienazione Parentale” (Parental Alienation Syndrome, PAS). La teoria – uno dei più insidiosi pezzi di scienza-spazzatura alla quale le corti statunitensi hanno dato credito negli anni recenti – sostiene che ogni madre che accusi il marito di abusare i figli stia mentendo più o meno per definizione. Ella racconterebbe queste bugie per “alienare” i figli dal loro padre, una scioccante negazione di responsabilità parentale per la quale lei meriterebbe di perdere tutti i diritti di custodia in favore dell’ipotetico abusante.

Questa non è solo una tattica pacchiana, garantita dall’inizio per proteggere all’atto della separazione gli interessi dei padri , di gran lunga i più entusiastici sostenitori di Gardner, ma ha anche distrutto le vite di centinaia, forse migliaia di famiglie americane negli scorsi 15 anni. In uno stato dopo l’altro, le corti si sono rimesse alle credenziali accademiche di Gardner ed hanno consegnato la custodia dei bambini nelle mani dei loro presunti abusanti, persino nei casi in cui referti della polizia, referti medici e testimonianze di insegnanti ed assistenti sociali avevano supportato le accuse della madre.

Ormai, il concetto di “alienazione parentale” è entrato nella giurisprudenza ed ha governato migliaia di dispute in cui Gardner stesso non ha svolto alcun ruolo. Tuttora non ha basi scientifiche nella maniera più assoluta. Non è riconosciuta dall’Associazione Psichiatrica Americana o da qualsiasi altro corpo professionale. Il flusso di libri che Gardner produsse sulla materia a partire dai tardi anni ‘80 furono tutti di auto-pubblicazione, senza il tradizionale processo di revisione. Il suo metodo per determinare l’affidabilità delle accuse di abusi sessuali fu denunciato da un noto esperto di violenza domestica, Jon Conte dell’Università di Washington, come “probabilmente il più ascientifico pezzo di spazzatura che abbia mai visto nel campo in tutta la mia carriera”.

Nessuno con esperienza nei casi di divorzio con alta conflittualità potrebbe negare che le madri, un qualche caso, producano false accuse contro i loro mariti. Ma Gardner andò molto oltre. Ritenne che il 90% delle madri fossero bugiarde che “programmavano” i  bambini a ripetere le loro bugie e non si curò mai dell’evidenza comprovata. Teorizzò che i presunti abusi delle madri esprimessero, in forma dissimulata, le loro stesse inclinazioni sessuali verso i propri figli.

Ed egli stesso sostenne che non vi fosse nulla di particolarmente sbagliato nella pedofilia, incestuosa o meno. “Uno dei passi che la società deve fare per fare i conti con l’attuale isteria è “venirne fuori” ed assumere un atteggiamento più realistico verso il comportamento pedofilo,” scrisse in “ Sex Abuse Hysteria - Salem Witch Trials Revisited (1991)” ( L’isteria dell’abuso sessuale – I processi alle streghe di Salem rivisitati, ndr). La pedofilia, aggiunse, è una pratica largamente diffusa e praticata tra letteralmente miliardi di persone”. Intervistato una volta su cosa avrebbe dovuto fare una madre se il suo bambino avesse lamentato di subire abusi sessuali da suo padre, Gardner replicò: “Cosa dovrebbe dire? Non dire queste cose di tuo padre. Se lo farai, ti picchierò.”

è incredibile che una tale figura possa essere stata presa seriamente in considerazione dai giudici nei tribunali ma, in un sistema antagonistico dove i padri hanno spesso più denaro da spendere nelle cause di divorzio, le teorie di Gardner si sono dimostrate notevolmente persuasive. Il giornale dell’Accademia Americana di Psichiatria Adolescenziale e Infantile scrisse nel 1996 che un libro di Gardner, Protocols for the Sex-Abuse Evaluation (Protocolli per la valutazione dell’abuso sessuale), era “una ricetta per dimostrare la falsità degli abusi sessuali, nascosta sotto la forma di obiettività scientifica e clinica. Si sospetta che diventerà un bestseller tra gli avvocati difensori.” E così si è verificato.

Il lavoro di Gardner ha creato una generazione di madri e figli psicologicamente terrorizzati ed, in molti casi, fisicamente dalle sentenze tribunalizie che egli ha influenzato. In uno dei suoi primi casi, una donna fisico del Maryland  da lui etichettata come “alienatrice parentale”, inadatta ad ottenere la custodia dei suoi bambini, fu successivamente colpita a morte dal suo ex-marito. Ciò nonostante, Gardner non cambiò il suo punto di vista secondo il quale la moglie fosse la reale cattiva; le bugie di lei, insisté lui, avevano reso il marito temporaneamente psicotico.

Il passato di Richard Gardner era sorprendentemente convenzionale. Nato nel Bronx, a New York, nel 1931, studiò medicina e psichiatria in varie prestigiose università dello stato di New York, ed assolse al compito di psichiatra dell’esercito statunitense in Germania. Nominato nella Divisione di Psichiatria Infantile alla Columbia nel 1963, fu rispettato per molti anni come esperto nell’esperienza infantile in ambito di divorzio.

Dopo lo sviluppo della sua Sindrome di Alienazione Parentale nel 1980, comunque, lui e la Columbia University si allontanarono lentamente ed egli trascorse la maggioranza del suo tempo nell’esercizio privato della professione nel New Jersey. Lungo il percorso si trasformò anche nell’autentico mostro americano.

Andrew Gumbel

 

Fonte: Dr Richard A. Gardner - Obituaries, News - The Independent

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